Ritorno a parlare del mito di Agarthi, con le sue due entrate principali
situate l’una al Polo Nord e l’altra al Polo Sud, secondo le leggende, la
Terra Cava non è propriamente ciò che si può definire un «continente», nel
senso in cui si intende questo termine quando si parla dell’Africa o dell’Asia.
È piuttosto un insieme di vaste cavità, alcune delle quali superano la
superficie di paesi come la Francia o la Germania. Esse sono collegate tra
loro e ad un oceano centrale da giganteschi tunnel che contrariamente a
quelli che noi abbiamo scavato in superficie, sono splendidamente
illuminati e molto gradevoli da attraversare!
Questo «continente», che certuni hanno battezzato El
Dorado, altri Thule, tal altri Shangri-La, altri
ancora Agarthi, comprende regioni posizionate sotto l’antica
Lemuria. Sono le Americhe, il centro dell’Oceano Atlantico, il sud
dell’Italia e il Mar Egeo, l’Africa nord-occidentale, l’Australia, l’India e
l’Himalaya, gli stessi poli Nord e Sud.
Un gran numero di ingressi secondari permettono di accedervi
attraverso un sistema di gallerie adiacenti ai tunnel della rete
principale. Fra queste molteplici entrate, figurano: quella dei
Pirenei che si trova sotto il Picco di Bugarach, ad una quindicina di
chilometri a sud-est di Rennes-le-Château, quella di Lhasa, in
Tibet, dove esiste un passaggio segreto dopo il Palazzo del
Potala,infine quella del Perù, situata sotto il lago Titicaca, dove
si trova una camera ermetica dalla quale passano i traccianti magnetici provenienti
da diversi pianeti della nostra galassia. La Terra Cava (per
approfondire vedere QUI; ndt) fu colonizzata da numerose razze molto prima che il nostro
antenato, «l’homo erectus», apparisse sulla superficie in seguito ad un
incrocio genetico che coinvolse numerose civiltà extraterrestri. Il «suolo
interno» del nostro Pianeta accoglie differenti popoli, tra i quali se ne
distinguono alcuni in modo specifico. Uno di questi riguarda i Coloni
intergalattici. Essi vengono dalle Pleiadi, dal Centauro e dalla Lyra ma
anche da Bouvier (Boote; ndt), dal Cigno, da Orione, dall’Unicorno, da
Cassiopea e da altri sistemi abitati della nostra Galassia.
Vi
risiedono anche parecchi gruppi Terrestri, facenti parte di civiltà
scomparse o invitati a raggiungere la Terra Cava per il loro grande
progresso spirituale in rapporto a quello delle popolazioni residenti in
superficie.
La
sua origine si perde nella notte dei tempi. Pensate, c’è chi sostiene che
qui siano rifugiati i superstiti di Atlantide e di Mu. Altri addirittura,
affermano che anche i misteriosi Etruschi abbiano trovato rifugio in questo
regno, oltre a diverse razze aliene. Ma andiamo con ordine, cerchiamo di
fare luce su questo mistero che da secoli appassiona molti di noi.
Questo
antico quanto misterioso regno, si dice sia situato all’interno della Terra, e
che dunque, la Terra stessa sarebbe cava. Avrebbe anche la sua capitale
dal nome SHAMBALLA, situata a diverse centinaia di chilometri di profondità,
sotto le montagne del Tibet. Tale regno sarebbe formato da un’innumerevole
rete di grossi cunicoli, che praticamente collegherebbe tutto il globo
terrestre.
Dalle
cronache e dai racconti, pare si acceda attraverso degli “ingressi” estremamente
ben nascosti e protetti; questi “ingressi” sono detti anche “porte
spazio-temporali”.
Tali
accessi sono difficilissimi da identificare, perché quasi a nessuno è concesso
varcarli.
Nel
1927 apparve un saggio intitolato "Il Re del Mondo", scritto
dall’esoterista francese Renè Guenon. In questo saggio l’autore, elencando
miti, tradizioni, leggende e misteriose allusioni contenute nelle dottrine
segrete, dimostrava l’esistenza di Agharti, della quale già aveva parlato con
dovizia di particolari l’avventuriero polacco Ferdinand Antoni Ossendowski.
Altre opere, di altri autori, si aggiunsero via via per opera di iniziati che
pretendevano di conoscere la verità sul Regno Sotterraneo, o di esploratori
che, influenzati dal gran parlare che si faceva di Agharti, pretesero di averne
individuato gli ingressi segreti in India, in Nepal, nel Borneo, nelle Montagne
Rocciose. Secondo alcuni autori gli ingressi di Agharti sono disseminati in
tutto il mondo e sono celati nelle regioni più impervie, nei crepacci più
profondi ma anche su certe cime inaccessibili e nei punti più profondi del
mare.
helena petrovna blavatsky |
Ma
per la maggior parte degli "storici" del Regno di Sotto, il cuore di
Agharti avrebbe sede sotto l’Asia Centrale, nel territorio che va dal deserto
del Gobi alle montagne del Tibet e del Nepal e,attraverso una ramificazione
impressionante di caverne, esso si estenderebbe sotto tutto il mondo.
La
capitale di Agharti è Shambhalla, la "Città di Smeraldo",
spesso citata anche dai viaggiatori medievali e ricercata invano
dall’esploratore svedese Sven Hedin. A Shambhalla risiedono il Re del
Mondo e il Consiglio formato dai Superiori
Sconosciuti. Questo consiglio è formato da dodici Savi , che
sono degli Iniziati ai gradi più alti della conoscenza i quali, insieme al Re
del Mondo, governano gli esseri umani
,
segretamente ma efficacemente, in un eterno gioco di scacchi contro il Male.
Per la maggior parte degli iniziati a Shambhalla risiedono anche i saggi Guru e
gli spiriti Pandita .
Agharti
esiste, simultaneamente,su due piani: quello fisico e quello mistico, ma in
entrambi questi piani solo pochissimi illuminati (Arhat) hanno la possibilità
di esservi ammessi. Può accadere di imbattersi casualmente in uno degli
ingressi al Regno Sotterraneo ma, se si dovesse entrarvi, ci si perderebbe
irrimediabilmente nei meandri sconfinati che perforano il sottosuolo, oppure,
se anche si riuscisse a trovare una via d’uscita, non si ricorderebbe nulla di
ciò che si è visto o appreso. Perlopiù, in ogni modo, accedere ad Agharti è
impossibile perché i suoi abitanti, per non permettere l’ingresso al Male,
avrebbero predisposto una protezione invalicabile, costituita da speciali
vibrazioni che offuscano le facoltà mentali e rendono invisibili le porte del
Regno.
Tutti
coloro che hanno parlato di Agharti e del suo segreto dominio sull’Umanità sono
d’accordo nell’affermare che i grandi moti, quelli che cambiano la Storia, sono
determinati dal Re del Mondo e dai suoi Dodici Savi. Egli conosce tutti i
pensieri ed i disegni di ogni uomo, segnatamente di coloro che hanno influenza
sul destino dei popoli e, se questi somigliano al volere di Dio, li asseconda
oppure li stronca. I Templari Confederati di Agharti, in caso di rischio di
disfatta contro le forze del Male, sono in grado di far esplodere tutta la
superficie del globo, trasformando la Terra in un deserto, ma potrebbero anche
far sprofondare i continenti e ridurre il mondo ad un’unica palla liquida. Gli
abitanti della Terra sono costantemente tenuti d’occhio da quelli di Agharti,
che sono in grado di volare, invisibili, fra noi. A riprova di questo sono
indicate le misteriose iscrizioni scolpite nella roccia sulle vette più
inaccessibili, e quelle scanalature misteriose, come segni di ruote di carri,
che, si dice, sono state lasciate dagli aghartiani in perlustrazione.
I
reietti di Agharti
Nessuno
è mai potuto andare ad Agharti, tornarne e vantarsene, ma esiste un popolo, fra
noi, che un tempo è nato e vissuto ad Agharti: gli Zingari. Un tempo essi
nacquero e vissero nel Regno Sotterraneo, ne erano cittadini a pieno diritto.
Ma, un giorno, commisero qualche cosa che ad Agharti fu considerato un crimine
imperdonabile. Non sappiamo cosa fosse, dato che ad Agharti non esistono Leggi,
né Polizia e che è la Coscienza del male fatto l’unica punizione di chi
sbaglia. Doveva trattarsi di un crimine davvero enorme. Sta di fatto che questi
cittadini rinnegati furono cacciati da Agharti, divenendo Zingari, un popolo
che vagabonda, incessantemente. C’è chi dice che, senza più ricordare, essi
cerchino gli ingressi di Agharti e che, secondo la maledizione di cui sono
vittime, solo quando avranno trovato l’ingresso e ricorderanno, potranno
tornare a casa, perdonati. Una prova dell’origine aghartiana degli Zingari
sarebbe la loro familiarità con l’occulto, la loro capacità di predire il
futuro e di leggere la mano.
Gli abitanti di Agharti si esprimono
in Vatannan , il linguaggio sacro da cui deriva la primitiva
lingua Indo-europea, e vivono in edifici di luce materializzata, simili alle
astronavi di Incontri ravvicinati del Terzo Tipo. Saint-Yves
d’Alveydre spiega che nel Regno Sotterraneo non esistono carceri né polizia:
chi commette un crimine è punito dalla coscienza di averlo commesso.
Nei templi di Agharti si trovano oggetti dagli straordinari poteri – tra cui,
forse, il Graal - e immense
biblioteche analoghe a quella di Babele descritta da Jorge Luis Borges. In una
di esse è conservato l’originale delle “Stanze di Dzyan”, il testo che racconta
le vere origini dell’universo. È impossibile portare libri fuori da Agharti:
chi ne esce deve contare soltanto sulla propria memoria.
Ad Agharti – scrive Ossendowski – la scienza si è sviluppata indisturbata; poiché nulla, laggiù, è minacciato di distruzione, il popolo sotterraneo – che ora conta milioni di anime -ha raggiunto il più alto grado di conoscenza. A bordo deiVimana, essi volano per le anguste spaccature all’interno del globo, e a volte anche all’esterno. Su vette mai calcate da piede umano, si possono trovare iscrizioni scolpite nella roccia e solchi di ruote lasciate dagli Aghartiani in perlustrazione. Forse i misteriosi UFO sono proprio i loro veicoli.
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Ad Agharti – scrive Ossendowski – la scienza si è sviluppata indisturbata; poiché nulla, laggiù, è minacciato di distruzione, il popolo sotterraneo – che ora conta milioni di anime -ha raggiunto il più alto grado di conoscenza. A bordo deiVimana, essi volano per le anguste spaccature all’interno del globo, e a volte anche all’esterno. Su vette mai calcate da piede umano, si possono trovare iscrizioni scolpite nella roccia e solchi di ruote lasciate dagli Aghartiani in perlustrazione. Forse i misteriosi UFO sono proprio i loro veicoli.
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