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sabato 2 febbraio 2013

Carlo Diaz






Carlos ebbe il primo incontro con questa realtà nel marzo del 1981, nei pressi di Città del Messico, nel bosco di Ajusco. Era mattina presto e il fotografo scambiò uno strano bagliore arancione, proveniente dal fondo della valle sottostante la carreggiata, per un incendio. Ma quel che vide, e fotografò 12 volte, cambiò per sempre la sua vita: un'astronave di luce arancione era posata sul fondo della valle!
Un incontro ravvicinato del terzo tipo con quella che egli stesso definisce " una nave di pura energia luminosa" che ha poi visitato e che riesce a definire solo come invasa da una luce gialla armoniosa, che dona pace interiore e che genera una sorta di simbiosi con gli ospiti. A questo proposito, ricorda spesso, rispondendo alle domande dei giornalisti, che osservando le proprie mani, all'interno del vettore, gli sembravano trasparenti e tornavano normali una volta fuori.
Gli esseri che le usano affermano di venire da "ogni luogo" e questa potrebbe essere un'amabile maniera per non rispondere. Carlos pensa si possa trattare di esseri multidimensionali e che comunque possono assumere una forma umana quasi perfetta; sono presenti praticamente in ogni parte del mondo. Ciò che li spinge a frequentarci è la preoccupazione per il nostro pianeta, che definiscono agonizzante.
Carlos ha diffuso migliaia di straordinarie fotografie di queste navi, ma non degli esseri che le pilotano, esaminate con assoluto rigore da tecnici e studiosi che mai hanno potuto dubitare della loro genuinità. E ancor più sconvolgenti si sono rivelati gli appuntamenti diretti, spesso nella vallata di Tepoztlan, ripresi da telecamere e videocamere delle televisioni di ogni parte del mondo. Come accadde al fisico Victor Quesada che, dopo aver esaminato centinaia di foto e filmati, chiese a Diaz, davanti alle telecamere della televisione statale, di mostrargli dal vivo queste famose navicelle di luce. Carlos, che asserisce di chiamare al cellulare i suoi ospiti extraterrestri, acconsentì immediatamente e qualche giorno dopo, davanti a otto testimoni, la nave si materializzò pochi metri sulla testa dello stupefatto investigatore e una luce giallastra cominciò a sollevarlo da terra... si spaventò e divincolandosi istericamente, fu rilasciato dal raggio trattore e l'incontro così spavaldamente sollecitato, non si verificò.

In Messico, e in particolare nella valle di Tepoztlan, gli incontri, gli avvistamenti e non solo di Carlos Diaz avvengono ogni giorno e la gente non si spaventa affatto per le navi di luce. L'arroganza dello scientismo scettico alla Quesada (ex scettico, ormai) invece evitò l'esperienza più straordinaria della sua esistenza a chi ancora dubitava dell'interferenza aliena (in questo caso più che positiva) sulla Terra.
Nessuno osa dubitare più di Carlos Diaz, ma troppi ancora non capiscono a cosa mirano e portano le menzogne e le omissioni dei professionisti del silenzio e soprattutto non riescono a concettualizzare che ammettendo completamente la realtà ufologica permetteremo a queste civiltà di interagire liberamente con noi, saltando i filtri egoistici e censori dei governi, portandoci doni inimmaginabili, a cominciare da poter diffidare da quanti, invece, usano la razza umana per i loro loschi scopi.

Fonte:clicca qui

Alcune fotografie scattate da Carlos Diaz durante i suoi incontri con gli esseri di luce:





Queste sono foto di una Astronave di luce scattata in automatico su cavalletto, ha sostato per pochi minuti sul tetto di casa Diaz, poi L'oggetto luminoso è sparito in un baleno, nell'estate del 1995.
Diaz gira il mondo con una serie nutrita di videocassette contenenti immagini di UFO ed interviste ad autorevoli esperti che hanno studiato il suo caso. Fra questi, il fisico Victor Quesada che, davanti alle telecamere della TV di stato messicana, non ha esitato a raccontare la sua esperienza. Dopo 700 ore di analisi condotte sulle foto e i video di Carlos, convintosi della loro autenticità, Quesada si fece coraggio e gli chiese di intercedere perché gli alieni gli accordassero un incontro. Pochi giorni dopo, di fronte a otto testimoni, nel luogo e all’ora prefissati, un oggetto luminoso si manifestò stazionando sopra un impietrito Quesada ed investendolo con un raggio di luce che iniziò a sollevarlo da terra. Quesada, terrorizzato, prese a tremare e a divincolarsi a tal punto che venne rilasciato al suolo, con somma delusione degli astanti che lo stavano incitando a lasciarsi andare. Sarà bizzarro - forse per il loro background culturale (l’ignoto in Messico è di casa) - ma i residenti di Tepoztlàn non sono intimoriti dagli UFO, che si fanno vedere pressoché ogni giorno. Ma Quesada, uomo di scienza, invece ebbe paura.


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