BELGRADO. Una tenue luce rosata che s’irradia dalle falde di un mantello bianco. È un miracolo, nessun dubbio. Ne sono convinti le centinaia e centinaia di fedeli che da lunedì notte si sono accampati in preghiera attorno a una casa di Medjugorje, il paesino bosniaco celebre per le presunte apparizioni della “Gospa”. Ed è proprio la cappa di una statua di gesso della Vergine Maria, custodita all’interno dell’abitazione di Vi›ka Ivankovi„, una delle sei storiche veggenti, ad aver scatenato l’entusiasmo dei pellegrini. Statua che «ha rischiarato un’intera stanza», ma che è «impossibile fotografare nel momento in cui avviene il fenomeno, è un miracolo visibile solo con gli occhi», hanno informato i media locali. Un’affermazione poi rettificata. Sul web sono successivamente apparse almeno due sgranate immagini digitali in cui s’intravede il fenomeno. In una, la statua emette una debole luce rosa. Nell’altra, i contorni verdi luminescenti della “Regina della pace”, al buio. Per chi crede al miracolo, la prova risolutiva. Fra questi, il giornalista Paolo Brosio, che su Facebook ha annunciato che «nella casa natale della veggente Vicka sta avvenendo un fatto straordinario, la statua della Madonna di Lourdes si è illuminata in modo inspiegabile, i testimoni accorsi sul posto non sanno dare una spiegazione razionale a quanto sta accadendo». E «dicono che la statua sembra viva». Un prodigio iniziato dopo che alcuni pellegrini, si dice italiani, «avevano pregato» davanti alla Madonna. Finita l’orazione, «hanno spento la luce e la statua si è illuminata da sola, come fosforo», ha specificato l’agenzia stampa Medjugorje Today. Lo ha confermato sempre via social network la testimone Laura Marcazzan Budimir, che ha scritto che «la foto non rende affatto perché è stata scattata quando la luminosità stava per diminuire. Quando l'abbiamo vista era proprio tutta fosforescente, delicata ma ben visibile». Fosforescenza che ha sconvolto Medjugorje, «sembra di rivivere i primi giorni di 32 anni fa», ha raccontato sempre Marcazzan riportando l’opinione di un parente di Vi›ka, testimone nel giugno del 1981 delle prime supposte apparizioni mariane. Ma sarebbe consigliabile anche un approccio più razionale, come in tutti i casi simili. E ancora di più visto che il fenomeno riguarda Medjugorje, affaire – tra religione, business e nazionalismo - che divide la Chiesa al suo interno e che spinge i critici a parlare di abuso della credulità popolare e idolatria. «Ammesso che le fotografie che ho visto non siano state manipolate, il fenomeno potrebbe anche avere una spiegazione molto terrena, l'applicazione di una vernice fosforescente, che è quasi del tutto trasparente in condizioni di luce diurna. Prodotti di questo genere sono in vendita nei negozi d'arte e di modellismo», spiega così Paolo Attivissimo, uno dei più autorevoli “cacciatori di bufale”. «Purtroppo quando ci sono di mezzo sentimenti intensi e interessi non solo religiosi ma anche economici bisogna sempre essere molto cauti, perché l'inganno intenzionale è un rischio molto concreto», aggiunge. Attivissimo che consiglia poi, per «togliersi il dubbio», di considerare o la strada di «analisi chimiche» o di «coprire un'area della statua, in modo che non sia esposta alla luce per poi verificare se continua a essere fosforescente». Le vernici di questo tipo «si “caricano” con l’esposizione alla luce del giorno» e se «l’area coperta resta buia, è molto probabile che si tratti di una vernice fosforescente». Tutti test che, se la veggente volesse accettare per fugare ogni dubbio sull’evento, dovrebbero essere «effettuati in condizioni di controllo, per evitare manipolazioni».
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